Nel corso della storia, la gente ha voluto conservare i propri appunti. Le prime annotazioni – su >tavolette di argilla
Circa 1.000 anni a.C. alcuni popoli nel delta del Nilo già usavano il papiro come base di scrittura. Incollavano insieme i fogli ottenendo così dei rotoli. Questi appunti (papiri) erano le istruzioni per le persone sul comportamento dopo la morte. È interessante, inoltre, che l’Odissea e l’Iliade sono scritte su 50 metri di rotoli.
Più tardi la pergamena ricavata dalle pelli degli animali iniziò a competere con i papiri, risultando così una base di scrittura molto migliore del papiro, perché tollerava molto più facilmente l’umidità, era più leggera e in genere più durevole. Con il tempo i rotoli non si usavano più e la pergamena veniva cucita in sezioni/segnature, creando così il primo precursore dei nostri libri. Importante è anche il fatto che per la prima volta era possibile utilizzare la pergamena da ambo le parti come base di scrittura, cosa che con il papiro non era possibile.
La pergamena divenne così la base di scrittura più diffusa in Europa a partire dal quarto secolo d.C. e in quest’epoca si crearono i libri più belli di tutti i tempi, ovvero i manoscritti riccamente illustrati.
La produzione della carta, come base di scrittura, ebbe inizio in Cina intorno al I° secolo d.C., ma essendo i Cinesi consapevoli che la carta ha molti vantaggi rispetto a tutti gli altri mezzi di scrittura, il metodo di produzione è stato tenuto a lungo segreto proprio per questo motivo. Ecco perché questa invenzione ha avuto bisogno di un buon migliaio di anni per raggiungere l’Europa. I produttori di carta fecero la loro prima comparsa in Europa solo nel 13 ° secolo – ricavandola da stracci usati. La tecnologia di dimensionamento è stata in seguito sviluppata anche in Italia e permise l’utilizzo della carta da entrambi i lati, a differenza di quella cinese che aveva più la funzione di carta assorbente e poteva essere utilizzata solo da un lato.
Quando Gutenberg provò per la prima volta la sua stampatrice, usò la pergamena, ma poi provando con la carta il risultato fu migliore. Dal 15 ° secolo in poi i libri erano fatti di carta e questo ha reso i libri più facilmente rilegabili. Per fare le copertine usavano le segnature di scarto incollandole tra loro con una gelatina. In questo periodo si sono realizzati i libri più belli mai stampati. I rari esemplari che si sono conservati sono chiamati incunabuli.
Più tardi (nel 19 ° secolo) si è scoperto che la carta potrebbe anche essere prodotta dalla cellulosa del legno.
È importante anche notare il tipo di inchiostro utilizzato. Per i primi libri stampati da Gutenberg, dal 1.450 in poi, gli inchiostri usati erano a base di fuliggine e questo inchiostro ha resistito alla prova del tempo. L’inchiostro ferro-tannino era migliore per la scrittura su pergamena in quanto contiene un sacco di grassi ed è facilmente assorbito dalla pergamena, ma con il suo mix di acido e ioni di ferro attacca la cellulosa, perforando e danneggiando così la carta.
Tali inchiostri sono stati utilizzati dal Medioevo fino agli inizi del 20 ° secolo da maestri come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Johan Sebastian Bach, Galileo Galilei, Rembrandt, …. La cosa peggiore di tutte fu che l’uso di questo inchiostro è stato prescritto dalla legge, soprattutto per i documenti d’archivio e così un gran numero di questi sono stati scritti con questo inchiostro corrosivo, mettendo così in pericolo queste annotazioni per le future generazioni di lettori e studiosi.
L’ARC Group srl, con l’aiuto di diversi editori in tutto il mondo, cerca di preservare l’eredità di queste scritture, soprattutto di libri antichi.
Per produrre queste edizioni in facsimile si usa una combinazione di alta tecnologia e la manualità dei nostri esperti artigiani. Con la loro abilità manuale e molti anni di esperienza, ci proponiamo di arrivare così vicino all’originale, che l’occhio umano quasi non riesce a distinguere l’originale dal facsimile.
Di solito l’originale, prima di essere rinnovato, deve essere scomposto, in modo che i nostri tecnici possano verificare la sua condizione.
La riproduzione fotografica viene effettuata sempre negli stessi ambienti in cui si trova l’originale, perciò è di fondamentale importanza poter disporre di un laboratorio mobile che ci permette di lavorare in questo modo.
Dopo la riproduzione si effettua l’elaborazione delle immagini e precisamente la scomposizione dei colori, fase necessaria per la riproduzione, in modo da avvicinarci quanto più possibile alle immagini originali.
I nostri tecnici cercano anche di identificare il tipo di carta usata nell’originale, per poter poi dare istruzioni alle cartiere sulla produzione di tale carta.
Si prosegue con la realizzazione di matrici speciali (clichè) per ogni pagina separatamente, che consentono le impronte con pellicola dorata; seguono le prove di stampa che vengono quindi confrontate pagina per pagina con l’originale. La stampa avviene solo dopo la verifica e la correzione e solitamente si effettua con retino stocastico, cercando di ottenere il puntino reticolare più piccolo possibile.
L’oro utilizzato solitamente è di 24 carati. Le singole segnature vengono poi piegate e cucite a mano.
Quando i blocchi sono cuciti, è la volta del taglio oro, anch’esso manuale.
Il blocco libro viene poi incollato nelle copertine, precedentemente realizzate in legno e rivestite di cuoio, seta o altro tipo di materiale prezioso. Le copertine sono fatte a mano e spesso sono stampate con pellicola oro o argento.
I risguardi sono solitamente di materiali preziosi ma comunque resistenti.
In alcuni casi i libri vengono poi avvolti in una sovracoperta di seta per essere ulteriormente protetti. In questi casi ci si avvale del più antico laboratorio in Italia – Fondazione Arte della Seta Lisio, Firenze.
Gli esperti di Firenze verificano scrupolosamente l’originale e determinano la qualità della seta, i colori e le tecniche di tessitura. Quando tutti questi dettagli sono definiti, fanno una prova di tessitura e solo quando siamo certi che saremo capaci di avvicinarci al massimo all’originale, possiamo procedere con la produzione. Tutta la tessitura viene eseguita su un telaio manuale della metà del 18° secolo.
Quando il libro è finito, viene quindi inserito in una scatola speciale, solitamente realizzata con materiali durevoli, per una maggiore protezione del libro.